venerdì 8 febbraio 2008

Infine eccoli

Ieri (si ieri per pochi minuti) sono diventato ventenne.
parlando di questi 20 anni, cadrei nella noia del lettore, di una falsa visione dei fatti, e l'unica cosa che rimarrebbe, sarebbe un pessimismo abbastanza evidente, ma grazie a dio non lo farò.

Primo, non è oggi o domani che inizio ad invecchiare; si comincia ad invecchiare quando si hanno più ricordi che sogni.
Secondo, bisogna ricordarsi sempre che sono i soldati che vincono le guerre! quindi bisogna tenere conto che chiunque solo non può far nulla, non bisogna disprezzare le persone medie o mediocri.
Terzo, credo che bisogna essere impietosi nei giudizi, in realtà sappiamo tutti che la vita è ambigua, per usare il tipico paragone cromatico è grigia, quindi almeno nella nostra mente avere ben presente cosa è bianco e cosa è nero.
Quarto, bisognerebbe assumersi sempre le proprie responsabilità, senza dubbio o incertezza ma soprattutto non cercare scusanti.
Quinto, avere dei rimpianti è inutile posso garantirlo, non perdete le occasioni che il destino vi darà (insomma non fate come me).
Sesto, se si rimane sempre fedeli alla parola data il destino vi premierà.
Settimo, invocare giustizia è quasi sicuramente inutile, ma non per questo non bisogna pretenderla, a patto di tenere ben presente che deve essere uguale per tutti, e quando capita che siamo noi in torto bisogna rispettarla anche più di quando si ha ragione.


Sarei naturalmente tentato di arrivare a 10, potrei farlo ma non lo farò.
tutto il resto che vorrei dire, o lasciare a te lettore è quello che ho già scritto come primo post di questo blog, quinti se vorrai potrai andarlo a leggere.
chiudo dicendo sinteticamente che ho buttato i primi 20 , spero di non farlo per i prossimi, se questo succedesse allora avrò sprecato al mia vita.

venerdì 1 febbraio 2008

20

Mi avvicino al inevitabile ventello.
Mi domando semplicemente cosa mi sono lasciato alle spalle, cosa ho fatto; la risposta è nulla, semplice, compatta senza giustificazione.
Certo potrei scovare e scrivere km di scuse, di "se" e "ma", con la consapevolezza di essere ingiusto
verso ma stesso, so che tutto quello che è successo in questi vent'anni è dipeso da me e solo da me (per lo meno gli ultimi 4), eppure spesso mi trovo ad incolpare persone innocenti, che mi hanno condizionato nelle mie decisioni ma por sempre mie decisioni.
Non è più il momento di compatirsi, o di incolpare altri delle cose accadute, delle sconfitte subite, bisogna anzi c'è la necessità di caricarsi sulle spalle il tempo passato,(per quanto sia pesante.
Erto convinto di fare molto prima dei 20 ma non ho fatto nulla, effettivamente i prossimi 20 sono quelli decisivi, come spesso succede io manco all'appello dei momenti decisi anzi, io rispondo faccio il mio dovere ma non è mai abbastanza, probabilmente non lo sarà mai.