domenica 30 marzo 2008

ci vediamo fra un anno

La pasqua è finita, sono consapevole che il giorno di pasqua è passato da una settimana, m ai suoi influssi si sono attenuati solo ora.
Devo dire che questa volta qualcosa è cambiato, non c'è stato il solito pranzo, anzi è stato molto "sobrio", nessuno se ne uscito con sparate assurde (cosa strana nella mia famiglia), e devo dire che un po mi è mancato, ma non sarei in grado di dire, su cosa si è discusso , sicuramente politica, di vino, di birra, di grappa, dei parenti; sicuramente sono volate abbastanza bestemmie, costante che mi rincuora molto ogni volta.
Il ricordo di questa pasqua, resterà aggrappato al pensare al nulla, alla sensazione estemporanea di non essere dove ci si trova, ma senza sapere esattamente dove si vorrebbe essere, forse a casa davanti a un bella birra ghiacciata e un bel live in dvd, si un bel dvd deep purple, no anzi pink floyd a Venezia nel 89, con quel immagine di cassetta che risveglia grandi ricordi, con un bel pensiero profondo sul senso del tempo, con qualche lacrimina.....forse.
Invece nulla, solo il vuoto, inutile farsi troppe domande, e se fosse lì dove dovevo essere, raramente mi è capitato di essere dove volevo, nel momento in cui volevo essere, il triste e che quando c'ero non me ne rendevo conto, troppo stupido per farlo (o troppo coniglio), fa comodo non vedere.
Chiudo con una parola ( sbagliandola probabilmente), che vuol dire poco per non addetti ai lavori "OWNED".

venerdì 21 marzo 2008

ancora, lei

mi accingo a scrivere un altro post che non leggerò nemmeno io.
in fondo poco importa, stasera invece di studiare sono andato a un giro-pizza, con un vecchio amico e (per chi mi conosce bene) sa chi ho incontrato. sinceramente mi importa poco, ma il fastidio rimane; non c'è una sola maledetta pizzeria in tutta Vicenza eppure doveva andare a mangiare la pizza li, di conseguenza un altra occasione in cui mi è toccato fare buon viso a cattivo gioco, e devo ammettere che sono volati, molti porchi e bestemmie (circa 20 min).
ma era normale dopo il colpo di fortuna che ho avuto stamattina, durante un esame, nel quale mi hanno chiesto di parlare del Vajont, che mi ha permesso di prendere uno scandaloso 28.
alla fine ora come ora me la rido, se penso quanto ci ho pensato, il mio destino è molto ironico, ben venga ormai me la rido con lui, ad insieme ci facciamo una birra rossa (rossa tanto per cambiare), non dipende da me, in questi giorni mi risolleva il morale (nonostante mi fa quasi piangere) la buona vecchia canzone "la leggenda del Piave"), in fondo parla pur sempre del fiume sacro alla patria.
avete mai pensato a questo fiume? credete è una strana sensazione quando attraversando un ponte con scritto "Piave, Fiume sacro alla patria" sembra di passare supra a un cimitero, ma non di attraversare un cimitero, camminando tra le lapidi (fatto anche questo nel cimitero di longarone), sono brutte cose di cui parlare, ma credo di doverlo fare come minimo per rispetto e come riconoscenza.
ogni nazione ha i suoi morti, lo so, ma mi pare che i nostri valgano di più (soprattutto degli austriaci o degli americani), ora che la vedo scritta mi pare ingiusto come pensiero, intanto le lacrime scendono dai miei occhi.
non posso farci niente, le cose stanno cosi, e non cambieranno mai, la storia e la storia, compatisco chi non ne comprende l'importanza, eppure alle ultime generazioni, questo non interessa, e questo col tempo porterà alla terza, forse troppo catastrofico? sicuramente.

domenica 9 marzo 2008

Insomma

signori! basta contarsi palle, non serve raccontarsi palle per tirare a vanti non serve, ma soprattutto chi se ne frega. se mi rendo conto che mi lamento con me stesso per le cazzate, che mi succedono o i colpi di sfiga, cambio subito tono e me la cavo con un "chi se ne frega? poco importa;in fondo". il tempo passa e porterà via tutto, inevitabile il ricordo è solo ricordo, nulla più e non deve esserlo. non si può negarlo sono molto più i nostalgici che i progressisti, infatti appena sentiamo frasi del tipo "si stava meglio 10 anni fa" diciamo "e già, ma il vero problema e che le cose andranno sempre peggio", (forse senza torto) ma non è questo il punto. io prima di tutti probabilmente vivo di ricordi, eppure un pensierino al futuro lo faccio, certo nel futuro vedo nebbia ma soprattutto nebbia fitta, nonostante ciò non mi demoralizzo non ha senso. demoralizzarsi vorrebbe dire, buttare la spugna ancora prima di cominciare, quindi peggio del fallimento; bisogna credere in quello che si fa, punto e basta poi il destino ci guiderà, (vogliate chiamarlo destino, provvidenza, fortuna ecc. il concetto non cambia). non ho mistiche soluzioni, o altro da consegnare a te le lettore, ti posso solo descrivere la realtà come la vedo, o come dovrebbe essere, tutto qui e nulla più

sabato 1 marzo 2008

fratello la settimana prossima deciderà il mio futuro.
ma questo in fondo è di secondaria importanza, le esperienze che ogni uno si porta a presso forma la propria personalità, la consapevolezza, la forza interiore.
io ho poco di glorioso da ricordare, anzi nulla, ma questo non è esattamente un limite, ricorderò sempre la frase "un passo dopo l'altro" , forse l'unica vera realtà, molti di voi possono non credermi poco importa, anche se si combatterà soli, non vuol dire necessariamente morire soli.
personalmente sono convinto di non farcela, ma la certezza del fallimento non mi ha mai preoccupato.
domani svilupperò meglio il commento,(constatato il fatto che sono sbregato) per il momento buana notte e buone botte