venerdì 21 marzo 2008

ancora, lei

mi accingo a scrivere un altro post che non leggerò nemmeno io.
in fondo poco importa, stasera invece di studiare sono andato a un giro-pizza, con un vecchio amico e (per chi mi conosce bene) sa chi ho incontrato. sinceramente mi importa poco, ma il fastidio rimane; non c'è una sola maledetta pizzeria in tutta Vicenza eppure doveva andare a mangiare la pizza li, di conseguenza un altra occasione in cui mi è toccato fare buon viso a cattivo gioco, e devo ammettere che sono volati, molti porchi e bestemmie (circa 20 min).
ma era normale dopo il colpo di fortuna che ho avuto stamattina, durante un esame, nel quale mi hanno chiesto di parlare del Vajont, che mi ha permesso di prendere uno scandaloso 28.
alla fine ora come ora me la rido, se penso quanto ci ho pensato, il mio destino è molto ironico, ben venga ormai me la rido con lui, ad insieme ci facciamo una birra rossa (rossa tanto per cambiare), non dipende da me, in questi giorni mi risolleva il morale (nonostante mi fa quasi piangere) la buona vecchia canzone "la leggenda del Piave"), in fondo parla pur sempre del fiume sacro alla patria.
avete mai pensato a questo fiume? credete è una strana sensazione quando attraversando un ponte con scritto "Piave, Fiume sacro alla patria" sembra di passare supra a un cimitero, ma non di attraversare un cimitero, camminando tra le lapidi (fatto anche questo nel cimitero di longarone), sono brutte cose di cui parlare, ma credo di doverlo fare come minimo per rispetto e come riconoscenza.
ogni nazione ha i suoi morti, lo so, ma mi pare che i nostri valgano di più (soprattutto degli austriaci o degli americani), ora che la vedo scritta mi pare ingiusto come pensiero, intanto le lacrime scendono dai miei occhi.
non posso farci niente, le cose stanno cosi, e non cambieranno mai, la storia e la storia, compatisco chi non ne comprende l'importanza, eppure alle ultime generazioni, questo non interessa, e questo col tempo porterà alla terza, forse troppo catastrofico? sicuramente.

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