lunedì 31 dicembre 2007

Buon anno

Gli anni passano e io sono sempre più imprigionato nei ricordi, nei miei vividi ricordi del tempo che passa, dei momenti persi ormai, forse troppi per contarli. Com’è pesante, sicuramente troppo è il peso del rimorso che mi porto appresso, probabilmente nel mio intimo non voglio abbandonare questo peso che fa di me la persona che sono, i molti difetti e i pochi pregi, i quali non riescono ad illuminare i difetti. Le cose vanno sempre peggio per tutti, non dico a livello personale, ma a livello di “sovrastrutture”, questa nostra Nazione è piena di difetti, le oligarchie che la dominano non si schiodano e forse solo un’azione armata potrebbe cambiare le cose, i politici sono collusi con la mafia in modo imbarazzante e noi siamo qui a scegliere se destra e sinistra, la mafia non verrà sconfitta fino a quando non ci sarà una volontà effettiva di eliminarla. Queste cose sono anni che si dicono e nessuno fa niente, mi spiace dirlo ma forse veramente il Napalm è la soluzione ai problemi dell’Italia. Solo accennare alla situazione internazionale, equivarrebbe a dover fare un saggio di un numero semi-infinito di pagine, quindi trascuro volontariamente il capitolo, come evito quello dei cambiamenti di quest’anno (università, la fine delle superiori, la perdita di vista di molte persone che sarebbe stato meglio non perdere di vista, ecc). Sicuramente queste note non sono propriamente positive, probabilmente a causa della mancanza di serenità nel mio animo, il mondo ha bisogno tanto di chi vede nero quanto di chi vede bianco: un equilibrio sbilanciato provoca enormi disastri. Come sempre ho molte speranze per quest’anno, con la certezza che svaniranno tutte come la nebbia della pianura prima o poi, o peggio come il gas fumogeno che serve per far avanzare il nemico senza che lo si veda, questo è il problema: cosa avanza oltre la nebbia, oltre il fumo.

Buon anno a tutti, occhio a guidare con la nebbia.

giovedì 27 dicembre 2007

Ma vedi

Ma vedi, le cose non sono come sembrano o meglio vanno oltre.
Prendersi per il culo a 19 anni è normale, chi se ne frega in fondo può capitare a tutti, il tempo passa e le minchiate si dimenticano, chi si prende troppo sul serio a questa età o è un montato o un pazzo, il problema di quest'età è che si crede che i sogni siano realizzabili ciò non è vero, tutti quasi tutti i sogni rimarranno chiusi in un cassetto, e molto probabilmente persi per sempre.
che senso ha che io lo dica a te? nessuno lo sai benissimo, "quando si hanno più ricordi che sogni si inizia ad invecchiare", non ricordo chi lo disse però credo in un certo punto sia vero, però bisognerebbe contare la grandezza del sogno, ma forse anche la possibilità di realizzarlo.
forse ormai stò invecchiando da troppi anni, invecchiando di spirito, è questo non dovrebbe accadere, stà per finire un altro anno in cui il mio bilancio è sicuramente negativo, ma giustamente chi se ne frega non è passato un anno come gli altri finite le superiori, iniziata l'università con tutti i dubbi che porta la scelta, qualche sfiga che capita fra coppa e collo, insomma ordinaria amministrazione per tutti non solo per me.
vorrei avere qualche altro mese per chiudere l'anno cosi potrei mettere la parola fine e vecchi acciacchi che mi porto dietro da troppo tempo, non posso affrontarli perché sono fantasmi e nient'altro, (eppure sembrano reali) tutto ciò che non ho messo la parola fine e seppellito sotto metri di terra,si rispunta alle spalle e forse stavolta il coltello colpirà nel punto giusto, ma probabilmente anche se ciò accadesse me la caverei, per il semplice motivo che ho la scorza dura, o forse non è arrivato il mio momento.

lunedì 24 dicembre 2007

natale 2007

Non commenterò il natale, si dicono sempre le stesse cose: festa consumistica, pranzo coi parenti, si insomma le solite cose.
Io non ho mai festeggiato il natale, però una riflessione mi sorge spontanea, in effetti non è portata dal natale, è una cosa che stavo pensando di scrivere da un po, ma non avevo idea di come buttarla giù.
Ogni persona che conosco, ha delle qualità o comunque un modo di pensare che ci fanno riflettere, e forse ci influenzano più di quel che pensiamo, ebbene questa cosa non è sempre positivo, ho già discusso precedentemente sui lati positivi o negativi del cambiamento, spesso mi domando cosa l'ascio alle persone che conosco, spesso mi sono prefissato di portarne alcune sulle mie posizioni, ciò è sempre fallito.
Mi sono chiesto spesso il motivo di questi fallimenti, è la risposta è semplice: tutto quello che faccio, o come agisco, o in modo di vedere le cose, mi deriva dalla mia esperienza e dalla strada percorsa fino ad ora, che evidentemente era troppo distante dalla loro e quindi incomprensibile, e questo è sicuramente un limite per il momento invalicabile.
Dovrei chiedermi se ho sbagliato tutto ma nome lo domando, forse perchè la risposta sarebbe si.

domenica 16 dicembre 2007

Basta vittimismi

Sono stanco io stesso di dire, "alla fine doveva andare così".
Non ha senso, ogni azione provoca una reazione che ha sua volta ne provoca un altra, insomma il solito buon vecchio effetto a catena, in effetti quando si mette in moto è difficile fermarla ma è nostra responsabilità farlo, almeno che non stia andando come vogliamo(cosa che di solito non avviene). bisognerebbe smettere di dire che non è colpa nostra quando succede qualcosa intorno a noi, perché anche se noi siamo noi la mano esecutrice, forse si sarebbe potuto impedirlo.
ci sono momenti in cui si sente il peso dei vari nostri problemi (e a volte anche degli altri) sull'anima, cosa che probabilmente è giustissima, ma in quei momenti di (non credo sia il termine adatto) sconforto e amarezza, invece di trarne nuovo vigore e tentare di estirparli alla radice(non il suicidio sia chiaro), si dice "evidentemente era destino" e non si fa nulla.
i problemi non si risolvono ignorandoli.

sabato 15 dicembre 2007

Con la neve, la gente rincoglionisce.

domenica 2 dicembre 2007

In fondo poteri essere un credente

In fondo potrei essere un credente, si insomma un uomo di fede.
Pensandoci bene, credo in una giustizia...divina non saprei che altro termine usare, andrebbe bene anche provvidenza, il discorso di fondo rimane e cioè che ho la necessità di credere che ci sia qualcosa che redimerà i torti subiti.
Lo so detto così sembra che stia chiedendo vendetta, cosi non è almeno non in questa occasione, non stasera, una certa soddisfazione me la sono già cavata oggi, mi sento che se avessi fatto un first blood spettacolare, ho già qualche rimorso perché forse non si meritava di venire killata così, ma a a volte raramente la tendenza si può invertire o cambiare obbiettivo ingiustificatamente.
Credente in quanto, sono convinto che lo pagherò questo eccesso di zelo, ne sono consapevole e lo accetto ma il punto è un altro (credo), io solitamente chiedo giustizia ma forse quello che si brama in realtà è la serenità, mi è stata chiesta ma non ho la capacità di realizzarla, e mi chiedo se la giustizia che tanto invoco e bramo, possa permettere a tutti di raggiungerla.
alcuni dicono che se la la giustizia è ben organizzata è funzionante e uno strumento di rivalsa sui ricchi, ma non credo sia vero.
Sulla serenità ci sarebbe da dire che è individuale, non può essere donata ma forse potrebbe essere condivisa, in qualche raro momento anche chi è molto inquieto può aggrapparsi alla serenità di un altra persona, che a sua volta può portarsi dentro i più grandi dubbi che un essere umano possa covare, o forse sbaglio tutto come al solito.

domenica 18 novembre 2007

La su fra le montagne

A Trento si sta benino, non è che mi possa lamentare più di tanto.
Si, effettivamente c'è il problema che la sera, se non guardi la TV o giochi col Pc o studi, non hai niente da fare, purtroppo e cosi ma in prospettiva è un bene.
Quello che mi lascia più perplesso, invece è il fatto che tolto i motivi puramente pratici non avrei motivo di tornare a casa, nel senso: si torna giù per far festa la sera e "rilassarsi"(sensazione che ormai è un lontano miraggio), e basta...Basta? si, effettivamente basta.
Motivi per tornare su a parte studiare? mmm, andare ad allenamento.....si probabilmente questo e nient'altro, mi chiedo come ho fatto a ritrovarmi in mezzo a tutto ciò senza avere un appiglio o un punto di riferimento, se non la voglia di affermare qualcosa, è il belo e che vorrei sapere cosa.
Rimpianti, rimorsi? si molti come sempre, rimpianti legati a cosa avrei dovuto fare e non ho avuto gli attributi, rimorsi? no, quelli no ho sempre agito quando ero convinto, il problema è che o fatto poco, troppo poco, quasi non ho fatto niente.
E già, il tempo passa comunque che si faccia qualcosa o no, e gli eventi seguono il loro corso e c'è un solo momento in cui possiamo influenzarli, troppo spesso stiamo a guardare e imbracciamo il fucile troppo tardi

domenica 11 novembre 2007

4 illusioni

come sempre mi ritrovo, mio malgrado davanti al pc (malgrado perché avrei molto altro da dire ma..). Sul tono dei ricordi, dei tempi quando mi bastava andare a fare una partita a carte(magic) per dire "cosa altro mi serve? una birra!" no baggianate a parte, birra o no la partita mi estraniava dal mondo circostante e mi metteva in una posizione che mi estraniava dalla squallida media.
In fondo esisterà sempre qualcuno migliore di te(questo lo sanno tutti gli sportivi), ed è innegabile ma in quel momento in cui se vicino alla vetta è una cosa unica, almeno credo non essendo mai uscito dalla media spaccata. il campo ci stavo e ci stò con l'unica qualità che mi trovo, crederci e combattere fino a che ho sangue nelle vene e aria nei polmoni, lottare fino alla sirena che decreta la fine della partita. Dopo cosa rimane? un foglio rosa o giallo, ecco cosa ti rimane o forse neanche quello; mi risulta impossibile applicare questo semplice mentalità nella vita: la sirena non suona mai, il sangue per quanto uno ne abbia finisce inevitabilmente, aria c'è nè ma credete può mancare anche quella, il cuore ti viene meno.
mi chiedo spesso se per me esistono ancora le 4 illusioni, come le definiva Foscolo, e se si quali ma ho paura di rispondere, ogni uno di noi (credo) quando capita qualcosa di particolare, se lo domanda, non importa che sussistano tutte ne basta una, una a cui aggrapparsi e sperare che non ti abbandoni, io ci credevo e ci credo ancora, ma mi domando se non stia sbagliando tutto, domanda a cui non ho una risposta; invece alla domanda "se stai sbagliando tutto se i disposto a lasciare la vecchia strada, per una che va in direzione opposta ma che è la retta via?" no, non credo l'abbandonerei, non lo farei perchè forse quello che la fa diventare sbagliata e il modo in cui la si percorre, ma io percorrerei qualsiasi strada in questo modo,. di conseguenza diventerebbero tutte errate.
O forse sono tutte (si insomma ci siamo capiti) e quindi è tutto inutile.
in qualsiasi caso ho ancora qualcosa a cui aggrapparmi, non importa quatto instabile sia è l'unica che mi rimane, ogni volta che ne abbandonavo una soffrivo in modo indegno, ma una mio rimaneva sempre. Spero non mi abbandoni anche quella e se lo farà? non voglio pensarci, o forse si rigenerebbero dopo un calvario, non penso possa avvenire, credo che faro l'unica cosa che so fare: lotterò fino al ultima goccia di sangue.
NON UN PASSO INDIETRO!

sabato 3 novembre 2007

legge e alcol

Da città invisibili di Calvino:
Marco Polo d
escrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c'è arco


La legge esiste per impedire, la sopraffazione dell'ordine e della civiltà da parte dell'anarchia.
Una barista accostatami mentre ero al bancone del bar, mi chiede(ricorro alla forme del dialogo diretto per praticità di forma):
- ma ti pare giusto? hanno mandato fuori una mia amica+altre che solo ieri ero alla sua festa di compleanno.
io svogliato rispondo
- mi pare giusto, se una beve è giusto che venga mandata fuori.
- per poco rischi anche te....(con tono provocatorio)
- ma io non ho mai la balla cattiva.
- nessuno ha la balla cattiva, e poi non avevano bevuto.
- sbagli, e poi io non rischio niente sulla carta di identità c'è scritto "anno di nascita 1988"(loro avevano meno di 16 anni)

Chiusa cosi la conversazione in modo come dire non chiudendola, me ne torno a casa pensando alla precedente conversazione, chiedendomi come sarebbe continuata; e fra le varie opzioni che vi risparmio una conclusione credo valga la pena di citare:
(avrebbe ribadito)
-parli cosi solo perché tu ne sei fuori, ma avrei voluto vedere se te lo avessero fatto a te. (scena del tipo con i sotto titoli,"e ora? hai il coraggio di ribattere")
- semplice mi sarei arrabbiato e me ne sarei andato, tirando giù anche qualche bel porco, già avrei fatto cosi maledicendo il posto.
- vedi ?(per dire "è inutile che parli tanto, ti saresti comportato peggio di loro").
- si, e ti spiego anche perché: ora ho la maturità e riesco a comprendere che era ed è la cosa giusta da fare, a suo tempo non avrei capito come probabilmente non hanno capito loro, più spiegarglielo, 1,3,5,10 volte non capiranno. puoi dire quello che vuoi, potrei addurre molte motivazioni al mio punto di vista e tu 1 o 2 al massimo, tu ora probabilmente non capisci, nonostante sulla tua carta di identità ci sia scritto 1989, ma non capisci soprattutto perché ad essere colpite sono tue amiche, forse domani o un altro giorno capirai. questo è il riflesso della concezione della società che gira sulle amicizie, siccome che ti conosco ti faccio passare di la o avere questo o quello, esisterebbe un termine esatto per questo sistema ed è "sistema mafioso",(non fraintendetemi non è mia intenzione parlare del sistema). Comunque un giorno capirai e non bisogna essere idealisti, di destra o di sinistra, filo-governativi o dei centri sociali, nazionalisti o no , timorati di dio o laici, sognatori o realisti; Basta il senso civico che dovrebbe essere una cosa innata in ognuno di noi ma così non è, qui mi avvalgo l'onore di riprendere Gandhi, riassumendo il senso di un suo discorso, lui diceva che se una legge è ingiusta non va rispettata, ma questa è una legge giusta.

questo ultimo pezzo lo lascio per i pochi coraggiosi che avranno avuto il coraggio di arrivare fino a qui:
Troppi morti ci sono dietro di noi, (quasi tutti giovani), morti per cosa? per una birra di troppo,(in effetti se fosse birra il problema sarebbe minore), non ho le statistiche alla mano è tardi e non ho voglia di cercarle, sono morti senza motivo i loro addii non hanno un senso, anche perché non hanno avuto il tempo di lasciarli, non esiste un abnegazione a un ideale superiore a un bene comune, no è una semplice e squallida malattia che non ha cura, sicuramente questa legge non è la cura, ma nemmeno il vaccino eppure è un passo avanti ( non ci ripongo più di poche speranze sul fatto che serva a qualcosa).
E' una pietra, ma la pietra senza arco è inutile.
Un altra inutile serata è passata, svogliatamente come è passato il giorno.
avrei dovuto studiare, avrei voluto studiare, ma mi è mancata la voglia, quello che devo studiare è ancora davanti a me e domani comincerò.
fra una sparata e l'altra mentre guidavo con la macchina piena di gente, che essenzialmente non era presente, mentre ascoltavo radio sorrriso (si scrive così il nome), ho affermato che "molto spesso è più difficile sapere come andare, che non sapere dove andare", ho ripreso questa frase cambiandola un po da un libro di Orwell, e ciò è vero avere un sogno e non saperlo come realizzare equivale a non averlo. Eppure il tempo passa, i sogni cambiano e si soffre inutilmente, si aspetta qualcosa, questa attesa infinita non porta altro che al logoramento dello spirito, si affievolisce la fiamma della "combattività" e una volta che si è spenta è molto difficile rianimarla. mentre aspettavo l'apertura del cancello, mentre pensavo alle cosa sopra scritte mi è balenata in mente la frase "mi sento come un pedone che, vorrebbe essere una torre e sa che sarebbe il suo reale posto, ma è perfettamente consapevole che è un pedone e morirà come tale. forse fiero di esserlo", sono ormai stanco di vivere solo con se o ma. notte

lunedì 29 ottobre 2007

Fumetto

Preso spunto da un dipinto che raffigurava i giovani del Bocaccio, durante la peste del 1348 , nel quale mentre loro si raccontano le novelle la gente muore per la peste. fumetto del mio amico Bruno

lunedì 15 ottobre 2007

La giustizia è quella cosa che tutti invocano, purchè sia la loro.



Ringraziando Rokko per l'aiuto.

venerdì 12 ottobre 2007

l'uomo vive per combattere, accetta la pace solo se la battagli non è possibile.
dal canto mio combatterò fino a quando avrò sangue nelle vene e aria nei polmoni, non è la sconfitta che mi fa paura e nemmeno la morte, ah che bella liberazione che sarebbe.

domenica 23 settembre 2007

Partenza

Fra un oretta partirò per Trento, e di fatto non so cosa aspettarmi.
teoricamente non ho neanche lezione per le settimana ma devo beccare un prof a caso, per alcune informazioni, comunque sono un po perplesso.
Non niente so niente di Trento, o comunque poco, so che dovrò puntare al risparmio.
sempre e comunque, il peggio e niente internet, non esistendo una linea (per il momento), spero di trovare un modo per utilizzare internet senza fare un contratto con la telecom.

see you soon.

venerdì 21 settembre 2007

La gente si ricorda come muori, non come hai vissoto.

mercoledì 12 settembre 2007

Prima di tutto

Questa notte non voglio dormire, non dovrei dormire.
sarebbe giusto che passassi questi ultimi giorni col "magagno" allo stomaco attacchi di panico, stress, e robaccia varia. lunedì si apre una nuova esperienza a Trento
città in cui la teoria vuole che passerò moltissimo tempo, molti dell'88 hanno lo stesso ma non tutti a 4 giorni dal inizio dell'Università sono senza appartamento e non sanno dove sbattere il cranio,(il muro comunque è un buon pretendente), ma bisogna mantenere una calma apparente e sperare che tutto vada come deve andare.
inutile, pensarci oltre al dovuto, purtroppo è questo il problema che dovrebbe occupare il 100% dei miei pensieri, e invece penso che in questo momento l'unica cosa che mi interessa, è alzarmi dal pc e andare a bere un bel bicchiere di porto rosso, che non risolverà il problema.
Ho sempre accettato le decisioni del destino, e lo farò anche stavolta; facile troppo facile aggrapparsi al fatto che il destino ha voluto cosi, ormai credo di essere abituato a credere in questo fattore destino, che di fatto non conta e non esiste, ma fa comodo considerarlo presente per alleggerire il carico che pesa sulla mente, e a volte anzi spesso anche sul cuore.
Sono questi alcuni dei pensieri che si diradano nella mente, al esplosione di una gigantesca bomba che distrugge tutto e dirada qualsiasi nebbia, che tornerà caparbia e offuscherà di nuovo tutto fino alla sera che oscurerà tutto: il sonno.

giovedì 30 agosto 2007

oggi, dopo 4 ore di guida, 1 incidentino(niente danni tranne una bolla nel cofano), tornando a casa da Trento, pensavo che alla fin fine ogni persona ha i suoi problemi.
Fino a qua tutto normale, di conseguenza è anche normale che ogni persona ritenga i suoi problemi più grandi di quelli degli altri; in effetti è difficile definire la grandezza di un problema in quanto stessi problemi posti a persone diverse, ottengono effetti completamente diversi. è difficile essere obbiettivi considerando i problemi propri e degli altri, quindi per quanto inutile sia farsi la domanda: chi sta peggio? tutti se la fanno e la risposta per tutti è : io sto peggio!
Ma quasi sicuramente è una risposta errata, nei discorsi che faccio mi capita spesso di dire: "in fondo se lo merita", "se le cercate", "è giusto che li vada bene", ma appunto per l'unicità delle persone come posso definire effettivamente gli avvenimenti?

sabato 4 agosto 2007

Sere

ci sono delle sere, come questa appunto, che l'unica cosa che possa desiderare, è un buona birra presa in terrazza ascoltando i Pink Floyd. Non posso effettivamente dire che, ho un motivo per avere questo alone di tristezza che aleggia nel mio cervello, agire come se fosse tutto normale anche se non lo è. un libro può in effetti portare alla salvezza, per evitare l'inevitabile discorso, ma appena alzi la testa o solo lo sguardo sei perduto, poco importa cosa ti porti dentro, quali dubbi, quali pensieri, questo e nient'altro vuoi capire cosa ti si stà rigirando nello stomaco, e poco importa che il problema sia li davanti a te che ti aspetta. l'unica cosa che importa probabilmente è sapere che, tornare a casa e potersi bere una birra, senza che anima viva possa romperti il maroni mentre esegui il rito, no neanche quello è più possibile. mi domando ora cosa mi rimanga? senza la birra dei momenti tristi senza, quei pochi minuti di musica sublime unita a un ottima birra, penso che a me non rimanga niente rimane la musica che mi sto sparendo nei timpani nella notte. ma anche tutto questo finirà domani sarà un altro giorno senza gloria, senza onore, ed io lo affronterò con un po di esperienza in più, e il coraggio di affrontare l'assurda monotomia, che affligge ogni essere umano senza la quale però, non esisteremmo in quanto sono le nostre abitudini, la nostra monotonia che ci rende tutti differenti o forse unici.

giovedì 19 luglio 2007

il tempo passa e io ne o poco. sono in vacanza e ho più casini di quando ero in quel maledetto liceo. il passare tutti i pomeriggi e alcune mattine in ospedale, comunque mi da molto tempo per riflettere che questo spiacevole inconveniente uno scopo lo avrà pure, mentre sono il leggo L'idiota, e mi rendo conto che ogni persona crede che le sue battaglie siano più grandi delle altre. forse pirlamente credevo anche io in in questo fatto ma mi rendo solo ora conto che i miei problemi sono una emerita minchiata, si è vero che le mie vacanze estive sono andate a farsi benedire e la dea bendata ha iniziato a calpestare la mia famiglia, ma c'è un intrinseca fortuna in questo(il fatto che io fossi in vacanza). è da parecchio tempo che chiedo al destino di poter combattere una grande battaglia e lui per risposta colpisce la mia famiglia, poco male non ho paura di questo o quello che può accadermi ma questo senso di non poter agire è proprio insopportabile. di solito non sono abituato a prendere l'iniziativa mi limito a percorrere la mia strada, e se qualcuno attacca la colonna in marcia mi difendo. ci sono poche cose più fastidiosa di dover stare in panchina, sapendo di poter fare meglio di quelli in campo, ma il coach ti tiene in panca e non sai il perché, eppure sei li a tifare per i compagni e a dirgli di sputare il sangue come lo farei io. ai me ora posso solo stare a guardare e leggere l'idiota(di cui non posso ancora dare un opinione), bramo una battaglia, voglio urlare barbaramente in faccia al nemico con un ascia bipenne, sapendo che probabilmente parerà il colpo col suo scudo, e mi conficcherà il suo gladio nel fegato o nei reni, ma nonostante questo morente continuerai a combattere fino a portare con me l'anima del mio nemico. non c'è niente di nobile in questo e un po mi vergogno di questo, in quanto l'onore è l'unica cosa che mi appartenga veramente.
domani mi aspetta un lungo giorno ringrazio chi abbia avuto la pazienza di leggere quanto scritto sopra, nonostante i pesanti errori grammaticali(alcuni dei quali fatti a posta).
insomma buona notte e buone rogne a tutti

mercoledì 18 luglio 2007

wait

avrei molte cose da dire e pensieri intrigati da esporre ma purtroppo ho alcuni problemi a casa che mi portano via il 90% della giornata quindi farò le cose appena possibili(di notte se non crollo dal sonno)

lunedì 9 luglio 2007

Vacanza post esami

fra poche ore partirò per la Tunisia, con intasca il discreto risultato degli esami(75) che ritengo del tutto rispettabile.
una settimana distante da casa, distante da quella che è ora e sarà sempre la nostra patria, ogni volta che mi ci devo allontanare, sento una sensazione di nostalgia unica, e non è paura per il viaggio. proverò a spiegarmi meglio quando torno intanto:
buona notte e buone botte.

mercoledì 27 giugno 2007

Per non dimenticare


27 anni fa, alle 20.59 cadeva Il DC-9 Itavia, con 81 persone a bordo di cui 4 di equipaggio.
oggi è stato inaugurato a Bologna, un museo su questa tragedia nel quale si può vedere il relitto, ufficialmente non si sa ancora cosa sia esattamente successo.
fra due giorni esporrò la mia tesina, su questo evento all'orale, dirò esplicitamente che ad abbatterlo è stato un missile alleato, e che il sismi ha insabbiato la questione.
se volete informazioni o altro chiedete pure.

domenica 17 giugno 2007

Verso un nuovo inizio?

Un altro risveglio, un altro giorno qui, in questa dannata trincea arroccati in questo monte, ormai è quasi una seconda casa.

È da troppi anni che al mio risveglio, la prima cosa che vedo siano queste “pareti” di terra e sacchi, e se pur non lo vedo di primo impatto sento la presenza del nemico, li dietro quei sacchi a 20-30 metri di distanza.

Ormai non so neanche più chi sia il nemico, se sia i loro o i nostri generali, che fino ad oggi ci hanno impartito sempre lo stesso maledetto ordine: Resistere, non cedere neanche un millimetro di questa terra insanguinata, e sembra che il nemico riceva lo stesso ordine tranne qualche rara occasione.

Dicono tutti che la logica di questa guerra sta cambiando, ed è vero è inevitabile che cambi troppi sono i caduti in questa guerra di logoramento, mi è appena arrivata un preavviso di trasferimento, in valle o sul altopiano dove sembra stiano preparando un contrattacco, con il grosso delle forze, si mormora anche che se l’attacco avrà esito positivo la guerra si concluderà entro pochissime settimane, lo spero non ne posso più di vedere morire, i miei compagni d’arme.

Oggi e nuvoloso ci sono delle nuvole scure che occupano il cielo, in questi giorni mi pare di sentire un vecchio compagno, che era solito recitare alcune poesie di Ungaretti, ma in questi giorni, di mattina appena mi vedeva sveglio, cominciava a recitare sempre la stessa, io lo ascoltavo perplesso e qualche istante dopo che finiva di recitare la poesia dicendo “di G. Ungaretti”, li chiedevo “sempre la solita, perché sempre questa?, ne sai tante altre”, lui per tutta risposta sorrideva, guardava distante oltre le nuvole, forse oltre l’orizzonte, mi allungava la sua borraccetta metallica e mentre lo faceva sussurrava “oggi è un buon giorno per morire, ma domani è sicuramente meglio”.

Ormai è arrivato l’ordine di trasferimento, la mia destinazione è in valle, la ci sarà la controffensiva, quella che si spera sia decisiva, ho combattuto molte battaglie, ho difeso molte postazioni ma non ho mai attaccato, io non ci credo alla fine di questa guerra ma se fosse vero, cosa ne sarebbe di me dopo, quale sarebbe il mio destino, quale sarebbe il mio posto? Quale sarebbe il nuovo ordine delle cose? Davanti a me ci sarebbe il nulla, forse basterà che mi affidi al mio credo di non tirarsi mai indietro, combattere fino allo stremo delle forze, ma senza un nemico da combattere senza qualcosa da difendere, non so cosa mi rimanga.

sabato 16 giugno 2007

Time-Out

time-out il nuovo cd di Max Pezzali, a parere mio è veramente un gran CD, forse il migliore che è uscito negli ultimi tempi tolto On an Isalnd.
Sicuramente distante dai precedenti con gli 883 ma comunque, un cd che valorizza i particolari della vita. sulle canzoni ci sarebbe mmolto da dire, ma disonga sentirsele dentro per poter capire il vero spirito che aleggia alle loro spalle, canzoni composte da sentimenti profondi ma proppo spesso non abbinate adeguatemente a un accompagnamento musicale.
Delle 11 tracce mi sono sicuramente rimaste impresse al prima(che è anche il singolo) Torno subito, Esserci(5),Sei Fantastica(8), per le altre vale sicuramente ascoltarle.

lunedì 11 giugno 2007

Invece di studiare

Eppure continuo a pensarci (non avrei più dovuto vederla), a lei silenziosa, che traffica insieme alla sua amica col cellulare, mentre nel bar si diffonde la musica jazz. Non riesco a scordare il suo profilo, sentendola parlare mi sembra di conoscerla da anni, anni che in realtà sono pochi giorni forse un paio settimane, per casualità proprio un caso, maledetto quel giorno, in cui potevo starmene a casa ad ascoltare del sano rock and roll, e invece sono andato a mangiare a casa di una che non avevo nemmeno presente chi fosse, in fondo mi ci aveva invitato un suo amico a tradimento. Stavo studiando Hegel e mi è rimasta impresso il concetto di astuzia della ragione, che in poche parole e per farla molto semplice, tutto accade secondo uno schema preciso che porta al raggiungimento dello scopo dello spirito. Non riesco a fare a meno di chiedermi se è un caso del destino un moto, per dormire non pensando agli esami, oppure una casualità indotta dal mio amico di bevute, non voglio pensarci eppure tentando di non farlo ci penso. Ironico il destino. Ci sono fattori che ritornano inquietantemente, ma questo non importa tutto giunge al termine: il campionato, gli allenamenti, le amicizie createsi in anni di scuola, giunge al termine anche i 5 anni più stupidi della mia vita pieni di alti e bassi di domande. Si giunge al termine ma rinforza quello che rimane, crea al distacco necessario per diventare obbiettivi e giudicare con lucidità, tranquillità; ma questo in fondo non comporta nessun cambiamento il passato e il passato, a volte ritorna, e a volte fa male, molto male, invece in altre ti riempie lo spirito di calore e forza, e anche se una volta faceva male ora si trae nuova energia, forse per riscattare la cicatrice che ha lasciato.

mercoledì 6 giugno 2007

importanza delle certezze al di fuori del tempo

Parlavo oggi con un amico di ragazze in generale, nel parlare è venuto fuori un po’ di esperienze personali, essendo la mia esperienza praticamente nulla, non ho potuto fare altro che dirli “è triste ma l'importante è avere qualche certezza al di fuori delle interpretazioni opinabili o meno”. Lui è rimasto perplesso è mi ha detto di bere meno il pomeriggio, effettivamente detta così vuol dire poco, dovevo cancellare gli sms è prima di farlo inevitabilmente, li ho fatti scorrere e mi ha assalito un po’ di nostalgia di tempi migliori ma anche un po’ di dolore. Ritornando al importanza di avere delle certezze, inopinabili che per avere questa caratteristica devono anche essere al di fuori del tempo; credo che l’amore ti assorba gran parte delle esperienze, che si vivono mentre si è posseduti da questo sentimento, inoltre si è più influenzabili per cui spesso si creano dei dubbi in alcune certezze, anche di natura filosofica e se questo sentimento sfortunatamente finisce, questi dubbi messi da parte ti assalgono. Quando ciò accade non rimane altro, che aggrapparsi alle certezze rimasteci che di solito sono poche, ma se si è veri uomini d’onore si mette in discussione un po’ tutto altrimenti è stata un’ esperienza inutile, non è facile però purtroppo bisogna farlo, e questo è reso possibili da queste certezze. Può sembrare stupido, ma nei momenti duri, mi aiuta molto di più il rock and roll e sapere che Roma rappresentava la luce nel oscurità del antichità, oppure sapere che la mia patria è l’Italia e che molti sono morti per portarla al unità e proteggerla, queste sono certezze che mi hanno assistito nei momenti brutti e lo faranno nei momenti avvenire.

martedì 5 giugno 2007

I 4 principi della vita persi dalla società

Sappiamo ormai bene tutti che la nostra società ha perso i suoi antichi valori, valori che hanno reso sacra la patria, per la quale molti uomini hanno dato la vita e che ella, li ha restituiti alla storia come eroi. Ormai qualsiasi valore al di fuori del dio denaro e andato perso qui voglio solo richiamare all’attenzione ciò sui principi che sono stati smarriti, ma spero possano essere ritrovati:

-Il primo principio è l’ideale, è il primo perché rappresenta l’infinito, la continuità in quanto ha radici nei più antichi meandri della storia e ha i frutti nel futuro.

-Il secondo principio è la Patria che rappresenta le nostre origini, ciò che ci hanno lasciato i nostri padri quello che siamo e quello che saremo lo dovremo in gran parte alla patria.

-Il terzo è l’Amore in quanto è l’unico sentimento che allevia le sofferenze della vita, dovrebbe essere un elemento centrale nella vita di ogni persona.

-Il quarto è l’Amicizia confronto ai temi precedenti sbiadiscono, comunque importanti perché rappresentano un legame distante ma duraturo agli eventi.

Questi sono quattro principi che devono essere armonizzati fra loro se no si sfaldano e si distruggono a vicende e se questo accade la vita di una persona diventa facile preda delle mode passeggere che vanno ad alimenta questa società capitalistica alla follia. Per evitare questa distruzione ogni dovrebbe persona scegliere quale di questi principi è subordinato agli altri e non rinnegare mai la sua scelta.

Personalmente ritengo che l’Ideale sia la cosa più importante di tutte in quanto eleva l’essere umano quasi a dio, permettendoli di tirare i tratti della società, ciò è molto personale ma riguarda tutti andando ad intaccare la vita di tutti.

Subordinato all’Ideale c’è la Patria molto importante perché condiziona la vita del presente e del futuro rappresentando la continuità del destino che i padri ci hanno lasciato e che a loro volta anno ricevuto, morire per essa vorrebbe dire morire per la famiglia, per questo anche se secondario è forse il pilastro più solido della vita.

L’Amore l’unica cosa da temere veramente, anche se forse meno importante della patria è il più insidioso di tutti, a causa della sua natura mutevole in grado addirittura di far crollare un ideale è minare la patria, è così pericoloso perché per ad esso devi rivelare tutto non puoi avere segreti altrimenti ti abbandona, e in qualsiasi modo se ne vada lascerà sempre un segno indelebile nella vita, morire per salvare l’Amore è un azione molto nobile ma è inaccettabile morire d’amore, utile quasi come morire per la patria, perché verrà sempre ricordato.

Per ultima viene l’Amicizia, ultima perché è molto fragile e può influenzare solo lievemente i primi fattori, li influenza lievemente a causa della natura di filo-pensiero cioè scegliamo gli amici base all’ideale e non l’incontrario rappresentano un fattore della vita presente, fragile perché può cadere appena cambia il fattore ambientale (per esempio un trasferimento), morire per un amicizia è alquanto inutile ci sono tre motivi superiori per cui farlo.

Penso sia giusto citare anche l’arte in tutte le sue forme (musica,filosofia,politica,ecc.) perché rappresenta un espressione dei 4 principi, ma non può essere considerata un principio in quanto e da essi che deriva, importante comunque perché proprio a causa della sua natura di derivazione, aiuta ad armonizzare i principi, ma pericolosa poiché rischia di offuscare la giusta sequenza di importanza.