martedì 19 maggio 2009

Correre correre correre

Solitamente scrivo il venerdì notte o il sabato notte, fortunatamente o sfortunatamente (dipende dai punti di vista) non ho potuto farlo.
Romperò questo periodo di silenzio proseguendo un ragionamento che facevo con un amico qualche sera fa, faccio una rapida sintesi:
si rifletteva sula particolare caratteristica della nostra società(caratteristica prettamente vicentina/veneta) che consiste nel correre, corre per andare a lavorare, correre per andare a fare la spesa, correre per fare qualsiasi cosa, quando si arriva a casa non ci si può stendere sul divano senza pensare "dovrei fare questo o quello invece di starmene disteso qui", pensando questo si perde anche l'unico vero motivo che ci aveva portato a buttarsi sul divano e cioè staccare, riposarsi.
vedo sempre più spesso persone che si auto-distruggono pur di continuare a correre dietro a tutto, perdono la capacità di apprezzare la vita o anche perdono la capacità di apprezzare il tempo che passa, so che sembra folle questa mia ultima frase ma ritengo che dovremmo imparare a comprendere il tempo in se stesso.
Pochi minuti fa ero seduto in terrazza ascoltando Atlantic city con una leggera brezza e mi sono trovato a riflettere che la vita mi sta passando via come se fossi un sasso sul fondo di un fiume, il sasso rimane immobile, non si sposta e l'acqua li scorre addosso erodendolo lentamente, forse il sasso ha la consapevolezza che l'acqua prima o poi lo eroderà del tutto fino a farlo sparire, non lasciandone forse (ma probabilmente no) solo il ricordo. Siamo talmente tanto impegnati a correre che non ci accorgiamo di ciò che ci sta attorno, lo vediamo passare e basta così facendo li permettiamo di prendersi piccole parti di noi quasi a nostra insaputa e quando c'è se ne rendo conto è troppo tardi, la cosa peggiore è che anche se ci si accorge in tempo non si cambia, si pensa che non succederà anche noi, fino a quando guardandosi attorno si dirà "ormai è andata".
Esistono però più barlumi di speranza, per noi come per quel sasso di sopstarsi e sottrarsi a questa trappola troppo comune per essere notata, queste speranze scaturscono da un evento, un evento inprevisto che spacca con estrema violenza la rutine, una ragazza che raccogli il sasso lisciato dalla corrente e se lo porta a casa, un pesce passando lo solleva e lo consegna per qualche minuto alla corrente che lo poserà qulche metro più in giù non sarà mai più immobile, una grossa onda provocata da un forte temporale o da un cedimento di qualche argine superiore lo spazzerà via insieme hai suoi compagni, verrà preso è usato per costruire qualcosa insieme ada altri sassi con esperienze e storie diverse dello stesso fiume o di altri fiumi.
forse aprezzare il tempo che passa equivale ad apprezzare la vita, o forse solo sentirsi sul fondo di un fiume tranquillo o di trovarsi su un fiume tormentato.

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