martedì 16 giugno 2009

punti di non ritorno

Domani, anzi oggi pomeriggio alle 15.00, inizierà l'incontro nel quale si nasconde il mio prossimo futuro.
è uno di quei soliti appuntamenti dal quale pensi che dipenda la tua felicità o la tua tristezza, uno di quelli incontri in cui - sei sicuro- forse non cambierà nulla ma porterà tanti di quei dubbi, pronti ad intrappolarti in una rete da cui soli sarà difficile uscirne.
"Da cui soli sarà difficile uscirne", già eppure in questa rete si è spesso da soli, raramente si ha qualcuno accanto pronto a tirartene fuori.
Mi ricordo un tempo in cui combattevo per il gusto di farlo, non più ora evito lo scontro sempre e comunque, almeno che non ci sia obbligato ovviamente, l'unico momento in cui recupero quella cattiveria necessaria per sfidare tutto e tutti è sul campo, "non è importante quanto forte sia il tuo avversario, basta battersi fin quando hai aria nei polmoni e sangue nelle vene." questo era il koda pensiero ormai molti anni fa, ora ne vive solo una lontana ombra nell'ambiente sportivo.
Mi chiedo spesso cosa abbia comportato questo cambiamento, lo ho sempre attribuito a tutti i punti di non ritorno come quello di oggi pomeriggio, punti in cui ho fatto da spettatore subendo il destino o gli eventi, mi ritorna in mente uno spezzone di radio freccia in cui si chiede " quanto da 0 a 10 hai condizionato la tua vita o la hai subita, 0 la hai subita, 10 la hai deciso tu" stasera risponderei sicuramente 1 o addirittura 2.
le occasioni per battersi non mancano, certo ma la voglia forse si o meglio mi sono perso in quella zona grigia tra l'accettabile e l'inaccettabile; morire bisogna e forse è meglio farlo combattendo.
sento dire spesso "è meglio aver amato e aver perso che non aver amato mai." bisognerebbe chiederlo a chi è ancora solo e soffre nonostante quanto detto sopra.
Non siamo noi che scriviamo la parola fine è il destino, dio, il fato, la giustizia (chiamatelo come volete), credere non credere sono solo parole, pensieri, riflessioni al vento, siamo autori del nostro destino in minima parte.
Provate a pensarci un attimo, su un fatto semplicissimo "avete deciso voi dove vivere?" la risposta è ovviamente no e vi domanderete cosa c'entra, giustamente, siete nati qui e i vostri vivono qui punto e basta m aè l'ambiente in cui viviamo che ci condiziona maggiormente che ci fa incontrare determinate persone e vivere determinati eventi, tutto questo per dire che il libero arbitrio è limitato solo a una piccolissima parte della nostra vita, fare o non fare sport, parcheggiare in centro o un pò fuori, gurdare la rai o mediaset o La7, tifare Juventus o Milan o Inter, ho elencato cose futili certo ma era solo per fare un esempio, sono piccole cose che ci distinguono gli uni dagli altri forse il libero arbitrio è limitato lolamente alla distinzione tra persone, non so.
spero di non avervi annoiato.

2 commenti:

ThE_RaY ha detto...

stai riprendendo il pensiero di Zola nell'ultima parte? ;)

Koda ha detto...

non lo so. è una mia idea poi se è uguale o simile al suo non so.