A volte capita di essere soli, seduti in terrazza, con una
leggera brezza che a mala pena muove le foglie degli alberi e della vecchia
musica. Era un sacco di tempo che non ascoltavo quel CD, di cui quasi avevo
dimenticato l'esistenza. Eppure... eppure alla prima noto è come se non mi
avesse mai abbandonato, bastano pochi minuti perché quella melodia mi catapulti
con la mente indietro nel tempo. Da allora molto se non tutto è cambiato.
Bastano altri pochi minuti per ricordarti il motivo per cui avevo abbandonato
quelle parole in musica. Né bastano ancora meno per volerle fermare, ma quando
sto per fermarlo qualcosa mi ferma... Perché? Perché, cuore mio, mi fermi la
mano? Capisco che questa melodia ti ha regalato momenti di grande felicità ma, allo
stesso tempo, ti lega anche a tristi ricordi. Perché allora tutto questo?
Perché non mi permetti di porvi fine? Forse ti piace quella sensazione di
nostalgia agrodolce che ti avvolge nella sua stretta? No, ti conosco, non ti
piace eppure non vuoi che la melodia si fermi. Lo spirito soffre e basta, ma a
te non interessa. Perché mi chiedo? I minuti passano, le tracce si alternano, e
senza che quasi me né renda conto, il cd finisce. In un attimo cala il silenzio
ma perché, tu cuore mio, vorresti che la musica ricominciasse. Io rimango immobile
nel silenzio ad osservare l'esile filo di fumo che produce il mio sigaro, che
la brezza disperde in pochi secondi. Rimango li e non capisco, non capisco il
perché di tutto ciò. Al improvviso, la cenare del sigaro si stacca e cade sulla
pavimentazione marrone chiaro della terrazza. Guadare quel pezzo di cenere, che
cade inesorabilmente a terra, mi fa capire il motivo di quella mia incapacità
di premere stop e fermare la musica.
Con rammarico capisco che il della mia incapacità di fermare
la musica. Interrompere quella melodia equivaleva a chiedere al tempo di
fermarsi, di tornare indietro. No, non
si può e non si deve chiedere al tempo di modificare il suo corso. Questo lo
so, ma allora perché, perché caro mio vecchio compagno di viaggio, e di mille
sconfitte, mi hai impedito di fermare il CD subito, prima che fosse troppo
tardi? Che te lo domando a fare? la riposta in fondo la so. Fermare la musica
avrebbe significato rinnegare una parte del mio passato, certo a volte
bella e altre triste, ma comunque è una parte del mio passato. Accettare di
ignorare quella parte del mio passato significava ignorare una parte di me. Credi
di doverti ringraziare ancora una volta, mi hai impedito di commettere un grave
Errore. Forse il più grande che un uomo possa commettere. Il passato non va mai
dimenticato o ignorato, va solo accettato! Dimenticare il proprio passato
equivale a rinunciare a una parte delle proprie esperienze. Se lo si fa, si
rischia di trovarsi in un dato tempo e in un dato luogo senza sapere come ci si
è giunti, e quindi si smarrisce se stessi. Non so se in questi anni mi sono trovato
o mi sono perso, ma forse quello che conta è sapere come sono arrivato in
questo dato luogo in questo dato tempo.
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