mercoledì 16 luglio 2008

Archiviare i ricordi?

Oggi , o meglio ieri vedendo l'ora, tornando da Trento stavo ascoltando un po di musica, quando mi è venuto in mente, che le cose accadono perché devo accadere, giustamente ma è interessante come le persone metabolizzano i fatti.
Riflettevo sul fatto che sui brutti ricordi, ci sono varie "scuole" per trattarli, principalmente credo siano 3: -conviverci,
-metterli in un cassetto e dimenticarli,
-stratificazione,
penso che il primo sia piuttosto ovvio, per gli altri 2 ci sono similitudini certo ma c'è una differenza sostanziale, che rende complessa l'interpretazione, mi spiego subito:
per "stratificazione" intendo che non siamo noi volontariamente a seppellire il ricordo, ma è l'inevitabile procedimento (continuo), della nostra vita è l'ordine naturale delle cose, che va oltre il concetto di "è stato giusto" o "è stato sbagliato", questo processo porta inevitabilmente ha una certa malinconia, e a un certo dolore nel profondo quando una qualsiasi cosa ci porta alla luce un vecchio particolare, legato a indissulubilmente a quel ricordo, per me spesso è una canzone o un profumo.
il secondo invece si tratta di una dimenticanza volontaria, quindi col tempo va perso totalmente; si perde il significato stesso dei fatti, quindi si perde l'unica cosa che si può, in un certo senso trasmettere o condividere, cioè le conoscenze che ci arrivano dall'esperienza di vita.
perso questo cosa significa aver vissuto, però d'altro canto è inutile arrivare avanti nel tempo e avere rimpianti, per ogni giorno passato, si è sicuramente folle; eppure......

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